Italiae Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea

Alla fine del primo libro del Don Chisciotte, Cervantes racconta di un giovane, "figlio di un povero contadino" che torna in Spagna dopo "aver fatto il soldato nelle Italie". Le Italie, tante Italie. Un'Italia plurale, su cui nel tempo si è posato lo sguardo di fotografi diversissimi per tono, tecnica e stile, attenti a restituire le identità mobili e complesse del Paese, le sue tradizioni così come le sue più sottili linee di evoluzione. Italiae. Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea racconta, attraverso la fotografia, il fascino e la diversità dell'Italia, dei suoi paesaggi, della sua creatività e delle sue persone. Un secolo e mezzo di storia in una composita antologia di scatti, per ricreare un'ideale galleria di ritratti e memorie, capace di testimoniare la ricchezza del Paese e al tempo stesso la straordinaria vitalità della fotografia italiana.

La mostra

Attraverso le opere di oltre 75 fotografi, viene così a delinearsi un'inconsueta narrazione visiva che mette in relazione autori, tecniche e soggetti diversi, con l'intento esplicito di far dialogare fotografia storica e contemporanea, seguendo assonanze formali, contenutistiche o contrasti. Un gioco di connessioni che permette di posare uno sguardo nuovo su immagini celeberrime - le stesse che hanno contribuito a costruire l'immaginario visivo del Paese -, arrivando però a scorgere in esse corrispondenze impreviste, e suggestioni inusuali.

Una selezione che, senza pretendere di riassumere nella sua interezza la complessità della fotografia italiana, si pone in ogni caso come una sfida, e un mezzo per esplorare scelte estetiche e linguaggi che hanno attraversato oltre 160 anni di immagini, tra foto d'atelier, pittorialismo, concettualismo, cronaca e ricerca artistica. Un percorso che comincia dagli Alinari e da quel vasto mondo che intorno ad essi, in termini di collezioni e archivi rappresentati, si è andato formando – "pluriverso di immagini", per citare Mario Cresci, autore presente in mostra con un'inedita opera concettuale –, per giungere, attraverso i grandi maestri della fotografia del Novecento, fino alle più aggiornate sperimentazioni. Il risultato si può leggere anche come un breve compendio di storia delle tecniche fotografiche che parte dal calotipo e arriva alla virtual photography in games.

La mostra si articola in tre sezioni – Paesaggi, Opere, Volti –, ciascuna in grado di costituirsi come ideale percorso geografico, storico e artistico, per cogliere, in una poliedrica varietà di temi, le mutazioni di un Paese in continua evoluzione: Nord e Sud, città e campagna, lavoro e feste, tradizione e innovazione, storia sociale e vita culturale. Visioni dove la sorpresa è nella "messa in scena", nelle scelte originali di ciascun interprete.

Una proposta che è anche un modo di percorrere le trasformazioni del Paese, con un linguaggio capace di cogliere le diversità geografiche, di percorrere le profondità della storia e di entrare nelle pieghe del territorio. Quel palinsesto che fa delle tante Italie una sola Italia, parla di frontiere culturali mutevoli, la cui complessità è costituita da secoli di confronti e contaminazioni; una selezione ragionata, che attraverso immagini colte da sguardi diversi, è in grado di costituirsi come racconto mobile e variegato, rispecchiando nelle forme il fondo mobile e vitale di un Paese ricco di storie e memoria.

Circuitazione A partire dall'estate 2021, la mostra circuiterà presso le sedi della rete diplomatico-consolare e gli Istituti Italiani di Cultura, in un viaggio che toccherà Europa, Asia, Africa e le Americhe. Il pubblico internazionale potrà così conoscere e ripercorrere gli snodi di un cammino che, cominciando idealmente dagli Archivi Alinari, giunge attraverso i grandi maestri della fotografia italiana del Novecento alle sperimentazioni contemporanee.

Paesaggi

L'Italia vista da prospettive inconsuete, reinterpretata dallo sguardo partecipe e coinvolto di grandi maestri dell'obiettivo per raccontare un paesaggio al tempo stesso riconoscibile e mutevole. Un paesaggio che continua a meravigliare, dall'Ottocento ai nostri giorni, per la sua varietà e per l'incontro irripetibile tra natura e uomo: rilievi montuosi, coste, vie d'acqua, bacini lacustri e colline fanno da scenario e da contrappunto alle tracce della storia antica e recente e ai mutamenti del profilo delle città e dei centri abitati.

In questa discontinuità, in un territorio limitato nelle dimensioni, il paesaggio italiano non si presenta solo come insieme di frammenti. Diviene piuttosto il volto di una comunità, l'immagine di un sistema in cui le componenti antropiche e naturali, presenti e passate, vivono in una relazione strettissima, e dove è appunto l'intreccio tra uomo e ambiente a dischiudere e ricreare un senso di appartenenza, restituito con freschezza e cura del dettaglio dalle diverse e uniche sensibilità dei fotografi.

Temi: Spazi della natura Paesaggio disegnato Spazi dell'uomo

Opere

L'opera dell'uomo è al centro di un percorso visivo dove l'Italia creativa emerge nella sua tumultuosa evoluzione: dalla fabbrica di maccheroni alle moderne sperimentazioni nel settore biomedico o in quello aerospaziale. Si passa così da un mondo legato ai ritmi lenti delle stagioni, raccontato in modo impareggiabile dai bianco e nero di Otto e Novecento, a una società industriale matura, inserita in un mondo automatizzato e globalizzato e decisamente fotogenica.

Trasformazioni che si rispecchiano nel più ampio mutamento della società italiana, dove resta, come minimo comun denominatore, un'operosità fatta di impegno, abnegazione, fantasia, successi; la fotografia italiana racconta l'uso creativo delle risorse del territorio e una sapienza artigiana che ha saputo affiancarsi e costeggiare al meglio il progresso scientifico e tecnologico degli ultimi anni.

Temi:Il sapere della terra Il sapere delle mani L'esercizio del futuro

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